venerdì 6 marzo 2015

ELECTROLUX E CAFFARO

FRIULI VENEZIA GIULIA
CAFFARO (ex Snia)
Numero di lavoratori: 350
Lavoratori a rischio: 200
La Caffaro è entrata in amministrazione straordinaria un paio d'anni fa. In Italia aveva due stabilimenti, a Brescia e a Torviscosa, in provincia di Udine. Lo stabilimento di Brescia è stato acquisito dal gruppo Todisco, che ha rilevato il sito assumendo poco più di metà dei dipendenti, circa quaranta persone. Dopo un primo scontro con le organizzazioni sindacali si è arrivati infine a un piano condiviso che prevede investimenti per la ripresa d'attività nel sito. In questo momento le Organizzazioni sindacali stanno chiedendo insistentemente venga presentato, in presenza del ministero, il nuovo piano industriale, dal momento che dal giorno della cessione definitiva gli unici investimenti nell'area sono stati fatti per la manutenzione e non per l'innovazione degli impianti. Ai dipendenti rimasti esclusi dall'assunzione è stata offerta la mobilità volontaria o una proroga della cassa integrazione. Lo stabilimento di Torviscosa invece è stato ceduto, sempre a marzo, al gruppo Bertolini, che opera nel commercio di cloro. L'azienda si è impegnata a costruire nel sito un nuovo impianto a membrana, ad alta innovazione, grazie a una joint venture con Bracco e una società finanziaria. Sono stati assorbiti 140 dipendenti della Caffaro. Ne sono rimasti fuori 65, per cui la cassa integrazione straordinaria è in scadenza. Per l'attuazione del progetto di Bertolini si attende che venga messo al bando un terreno adiacente il vecchio stabilimento Caffaro, che ospiterà il nuovo impianto.
FRIULI VENEZIA GIULIA
ELECTROLUX
Numero di lavoratori: 7.000
Lavoratori a rischio: 900
La Electrolux sta ancora scontando un forte rallentamento della produzione dovuto alla crisi di mercato del settore. Nel marzo 2011 è stato firmato un accordo per le uscite da due degli stabilimenti: quello di Porcia, in provincia di Pordenone, e quello di Susegana, in provincia di Treviso. A fronte di circa 700 esuberi dichiarati, 220 lavoratori sono usciti dal piano di riorganizzazione con dimissioni incentivate e accompagnamento alla pensione passando per la mobilità. I restanti 500 impiegati sono in cassa integrazione straordinaria, che, essendo stata aperta nella primavera del 2011, finirà fra marzo e aprile del 2013. L’obiettivo dell’accordo monitorato dal ministero dello sviluppo è la formazione dei dipendenti per consentire il loro reimpiego anche in altre attività, viste le difficili condizioni del mercato degli elettrodomestici.

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