venerdì 6 marzo 2015

JABIL E AIROLA

CAMPANIA
JABIL Circuit
Numero di lavoratori: 1.350
Lavoratori a rischio: 350
Nel 2010 la Jabil, multinazionale statunitense, ha riacquisito il 100% dell’azienda italiana che aveva ceduto solo otto mesi prima alla Competence. Nella breve parentesti di gestione Competence l’azienda aveva creato un buco di 70 milioni di euro di debiti, che la Jabil, rientrando, si è impegnata a saldare. Nel piano industriale presentato poche settimane fa al ministero dello sviluppo la Jabil Italia prevede la chiusura dello stabilimento di Cassina De Pecchi, che impiega oggi 325 lavoratori, e di quello di Bergamo, con 30 dipendenti. Rimarrebbe solo lo stabilimento di Marcianise, dove lavorano 800 persone. Alla proposta si è alzato il muro delle organizzazioni sindacali, che stanno presidiando in modo permanente lo stabilimento in provincia di Milano. Non essendoci alcuna disponibilità all’apertura da parte dei referenti italiani della Jabil, il ministero dello sviluppo ha scritto una lettera direttamente ai vertici del management statunitense, chiedendo di rivedere il piano e mantenere lo stabilimento di Cassina De Pecchi, dove ora metà dei dipendenti è già in cassa integrazione a rotazione.
CAMPANIA
Polo tessile di AIROLA
Numero di lavoratori: 400
Lavoratori a rischio: 400
La vertenza del polo tessile di Airola coinvolge principlamente i 400 lavoratori della Benefil e della Tessival, aziende insediatesi con il contratto di area del 1999. Ora, con gli ammortizzatori sociali prossimi alla scadenza, all'orizzonte c'è il rinnovo della acssa integrazione o il licenziamento. Sempre più difficile la strada della reindustrializzazione.

Asus ZenFone 4 MAx

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